SERVIZI DELLA CLINICA: MALATTIE INFETTIVE

Le malattie infettive, nonostante i progressi nell’ambito delle profilassi vaccinali e della prevenzione delle punture di zecche, pulci e pappataci, ancora rivestono un ruolo fondamentale nella medicina del cane e del gatto.

Proviamo a distinguere alcune problematiche legate alle malattie infettive e vediamo assieme come la Clinica e il Laboratorio Veterinario San Marco possono aiutarvi.

Malattie infettive dell’età pediatrica
L’età pediatrica è quella più a rischio per le infezioni virali quali parvovirosi e cimurro nel cane e parvovirosi, herpesvirosi e calicivirosi nel gatto. Un corretto piano vaccinale, che inizi alle 7-8 settimane di età permette di proteggere la maggior parte dei cuccioli, ma comunque si verificano dei casi di malattia. Nei gattini la situazione è complicata dalla non rara presenza delle infezioni nella madre, anche  se in modo.

Leptospirosi
Nonostante siano disponibili vaccini moderni, che proteggono contro 4 distinti serovar (varianti della Leptospira), ancora in Clinica vengono accolti e curati cani affetti da questa grave malattia, che ha la particolarita’ di poter essere trasmessa anche all’uomo. L’esperienza raccolta nei decenni di attività della Clinica è molto ampia, ed è stata anche documentata in un recentissimo lavoro presentato al 25° Congresso Europeo ESVIM. Il dott. Furlanello inoltre ha fatto parte di un progetto di ricerca del IZS di Legnaro dedicato alla leptospirosi.

La diagnosi di questa malattia viene raggiunta valutando le condizioni generali del cane e utilizzando dei test specifici sia anticorpali che di biologia molecolare (PCR) su sangue ed urina. Solitamente la malattia è talmente grave da imporre un ricovero.

Si ricorda che ogniqualvolta un veterinario ha il semplice sospetto di una infezione da leptospira è tenuto a comunicarlo all’ASL di residenza dei proprietari del cane.

Malattie trasmesse da vettori
Per semplificare, per vettori si intendono quegli insetti (ad esempio zanzare e flebotomi) e acari (zecche) in grado di trasmettere malattie agli animali e all’uomo. Nel cane le malattie trasmesse da vettori hanno un ruolo importantissimo e l’utilizzo costante di prodotti repellenti e antiparassitari è un impegno fondamentale per ogni proprietario.

A tale riguardo i medici della Clinica invitano tutti i proprietari a pianificare e mettere in opera una protezione totale per i loro cani, individuando tra gli ottimi presidi disponibili quelli più adatti per proteggere da pulci, zecche e flebotomi (moscerini che trasmettono la leishmaniosi). Anche se il vostro cane  non viaggia è comunque a rischio di puntura !
I medici della Clinica stanno indagando da molti anni le malattie trasmesse da vettori e la lista di pubblicazioni e abstract è lunghissima, a partire dal lontano 2001. Un interessante lavoro del 2011 ha valutato un gran numero di cani  in tutta Italia, riscontrando, purtroppo come previsto, elevate percentuali di positività per le malattie trasmesse da vettori.

E’ molto difficile riuscire a distinguere dai sintomi e dagli esami di laboratorio generali, la malattia in corso tra quelle presenti nella lunga lista di possibili malattie trasmesse da vettore. Di conseguenza il Laboratorio ha elaborato una vasta gamma di indagini sierologiche (ricerca anticorpi) e di diagnostica molecolare (PCR).

Malattie batteriche: cistiti, dermatiti ed altre
I farmaci piu’ utilizzati nel cane  e nel gatto sono senz’altro gli antibiotici. E’ probabile pero’ che  in molti casi le cure siano realizzate su semplici sospetti o, peggio, in via preventiva. Invece una terapia antibiotica dovrebbe essere sempre realizzata  quando si è certi che la malattia sia di natura batterica e con la certezza che l’antibiotico prescritto sia effettivamente efficace. Questi obiettivi si ottengono con l’utilizzo degli esami colturali, non in casi eccezionali, ma costantemente, come routine, in modo  da trattare solo i casi certi e documentati di infezioni batteriche e non i semplici sospetti. In questo modo le cure saranno efficaci e si limitera’ l’esposizione agli antibiotici che inevitabilmente aggrediscono i batteri “buoni” presenti  nell’intestino.

Il Laboratorio non esegue esami colturali su FECI perche’ la Direzione Scientifica ritiene che le infezioni batteriche intestinali siano estremamente rare e che le coprocolture sono procedure grossolane e mai conclusive.